Gio 14 Settembre 2017

Leggende del Blackjack

La storia del black jack è famosa di personaggi leggendari che hanno fatto fortune giocando e vincendo nei vari casinò del mondo. Ne citiamo qualcuno a titolo di informazione e curiosità.

Ken Uston, famoso giocatore di Black JackKen Uston

(12 gennaio 1935 – 19 settembre 1987) è stato un celebre giocatore di blackjack, stratega, e scrittore. Divulgò il concetto di gioco di squadra al blackjack. Durante la prima metà degli anni 1970 ha acquisito notorietà per sviluppare tecniche di perfezionamento di fare squadra con il metodo del conteggio delle carte in numerosi casinò di tutto il mondo, guadagnando milioni di dollari dai casinò, con alcune puntate alte come 12 mila dollari su una sola mano.

Poi è diventato famoso per essere stato bandito dai casinò di tutto il mondo, e divenne così un maestro del travestimento in modo da nascondere la sua vera identità ed essere ancora in grado di giocare in team con i suoi compagni.

Altro motivo di fama di questo personaggio è l’aver vinto delle cause contro alcuni casinò che lo avevano bandito. I casinò non possono bannare qualcuno solo perchè contano le carte, è del tutto legale.

In risposta a questo molti casinò modificarono alcune regole del gioco, come ad esempio aumentare il numero dei mazzi in modo da rendere più difficile il conteggio.

Black Jack Hall of FameJulian Braun

è stata una persona che ha dato un contributo al gioco del black jack più di ogni altro giocatore professionista. E’ stato ammesso al Blackjack Hall of Fame nonostante non avesse mai giocato al black jack per se stesso. Braun era un programmatore IBM con un interesse alla strategia del blackjack.

La passione per la strategia del black jack per Julian Braun nacque dopo aver letto la prima pubblicazione di Edward O. Thorp, il famoso libro “Beat the Dealer”. Contattò Thorp e gli chiese una copia del suo programma al computer. Utilizzò poi la programmazione di Thorp per migliorare la strategia che divenne più accurata e precisa. Nel 1966 pubblicò una revisione di “Beat the dealer” insieme a Thorp.

Braun continuò il suo lavoro nella strategia del conteggio delle carte e fece numerose altre pubblicazioni tra cui il famoso “How to Play Winning Blackjack” nel 1980.

Stu Ungar

Stu Ungar

(New York, 8 settembre 1953 – Las Vegas, 22 novembre 1998), è stato un giocatore di poker statunitense ed è stato l’unico giocatore ad aver vinto per tre volte il “Main Event” (cioè l’evento principale) delle World Series of Poker, ricevendo per tre volte il titolo ufficioso di “Campione del mondo” riservato tradizionalmente al vincitore. Nel 2001 è stato inserito nella Poker Hall of Fame.

Stu Ungar, dotato di un quoziente intellettivo che lo classificava come “genio”, e di una straordinaria memoria fotografica, era in grado di contare tutte le carte presenti in un sabot di blackjack composto da sei mazzi di carte. Nel 1977 scommise 100.000 dollari con Bob Stupack, proprietario di un casinò a Las Vegas, che sarebbe riuscito a contare tutte le carte di un sabot di blackjack composto da sei mazzi, indovinando le ultime tre carte. Ungar vinse la scommessa.

Stu fu condannato nel 1982 dalla Commissione del New Jersey sul Gioco d’Azzardo, per presumibile imbroglio al tavolo di blackjack in un casinò di Atlantic City. Il casinò sostenne che Ungar ponesse di nascosto delle fiches extra sulle sue giocate vincenti, per garantirsi una vincita maggiore. Ungar negò sempre con forza l’accaduto.

La condanna gli impose di pagare 500 dollari, cifra quasi insignificante per lui, ma allo stesso tempo lo obbligava ad ammettere di barare, cosa che si rifiutò sempre di fare: Ungar sosteneva che la sua memoria e l’abilità nel contare le carte (tecnica non illegale) fossero doti naturali, e che per questo non aveva bisogno in alcun modo di barare al tavolo da blackjack.

Ungar portò la causa in tribunale e vinse, evitando la multa di 500 dollari; dovette, comunque, pagare circa 50.000 dollari in spese legali e di viaggio. La sua reputazione restò intatta ma, nella sua biografia, dirà che la stanchezza per i viaggi ed i dibattimenti fu tale da non permettergli di difendere il titolo nelle WSOP.

Il suo talento e la sua reputazione erano talmente notevoli da farlo escludere dal gioco nei casinò. Era virtualmente impossibilitato a giocare a blackjack sia a Las Vegas che in qualunque altro posto.