Lun 30 Gennaio 2023

La storia delle scommesse calcistiche in Italia

Il fenomeno del betting è tutto sommato recente nella penisola italiana, soprattutto se paragonato ad altre realtà come quella del Regno Unito ad esempio. Fino agli anni 2000 si aveva essenzialmente solo il totocalcio come via legale per le scommesse sportive: proprio questo elemento viene individuato come causa dello scoppio di uno degli scandali più grandi che ha coinvolto l’intero territorio italiano e risalente al 1980.

La fondazione del Totocalcio risale al 1946: l’unica tipologia utilizzata era 1X2 e si scommetteva l’esito di tutti e 12 gli incontri in programma a quel tempo. I simboli 1, X e 2 hanno lo stesso valore di oggi: l’1 indica la squadra di casa, il 2 la formazione ospite ed infine la X sta per il pareggio. Per una manciata d’anni il gioco resta invariato, è nel 1950 che il numero degli eventi da pronosticare sale a 13: anche per tale ragione “fare tredici” è utilizzato come sinonimo di episodio fortunato e il termine entra nel linguaggio comune.

La macchia per eccellenza del calcio nostrano risale però a 30 anni dopo, nel 1980: a Roma viene scoperto un sistema di partite truccate che ha coinvolto squadre di A e B, oltre che giocatori e dirigenti. Il Milan e la Lazio finiscono nella serie cadetta e lo scandalo prende il nome di Totonero. Di fatto non si compiono più passi in avanti fino al 1998: in quell’anno l’Italia promuove finalmente una legiferazione atta a regolarizzare il gioco d’azzardo, incluse le scommesse sportive.

Il primo torneo in assoluto per cui vengono ammesse le puntate è la Coppa del Mondo in Francia. Era ancora necessario recarsi nelle agenzie fisiche, cosparse in gran numero su tutto il territorio italiano, ma finalmente la regolamentazione delle scommesse calcistiche aveva una legge a cui appellarsi e su cui basarsi. Fino a questo momento nella penisola era possibile piazzare scommesse solo inerenti al mondo dei cavalli e utilizzare la schedina del Totocalcio.

Per l’avvento di Internet come mezzo per le scommesse è necessario attendere il 2002: un decreto direttoriale permette l’effettuazione di puntate al telefono e via internet, aprendo le porte alla rivoluzione. I bookmaker hanno progressivamente effettuato ingenti investimenti nella creazione di piattaforme online capaci di fungere da contenitore per tutte le tipologie di scommesse inerenti agli sport: il calcio ovviamente, ma anche basket, tennis, pallavolo e tanto altro.

La progressiva legalizzazione delle scommesse inerenti alle partite non è però stata un deterrente sufficiente per tenere lontano il panorama dell’illegalità. Un nuovo grande scandalo, circa tre decenni dopo il Totonero, viene alla luce: si tratta di scommessopoli, datato 2011. La procura di Cremona riesce a rendere noto un sistema di partite truccate capace di coinvolgere dirigenti e giocatori di club calcistici a tutti i livelli, dalla Serie A ai Dilettanti.

Nel 2013 si arriva alle virtual bet, vale a dire le scommesse virtuali, che ancora oggi non vengono proposte da tutti i bookmaker ma è l’orizzonte verso cui si muovono tutti.

Si tratta, in parole estremamente semplici, di scommesse virtuali effettuate su eventi (calcio, corse e altro ancora) generati in maniera totalmente autonoma dal computer, basandosi però su statistiche realmente esistenti per quanto riguarda l’elaborazione dell’esito finale. Subentrano inoltre una serie di novità quali bonus cashback o il betting exchange per fornire più possibilità al giocatore, il cui compito sempre più arduo sarà quello di destreggiarsi tra l’enorme quantitativo di eventi e promozioni proposte.

Il 2015, infine, sancisce il superamento delle scommesse online rispetto alle tradizionali agenzie fisiche: è un punto di non ritorno. Da quel momento in avanti la crescita del mondo online è stata esponenziale e non accenna, ad oggi, ad un’inversione di rotta. A tal proposito, nel 2018 si ricorda l’inserimento di norme precise legate alle scommesse sportive all’interno del Decreto Dignità.

In modo particolare, si è scelto di andare a regolamentare le pubblicità di piattaforme online: ad oggi ne è vietata qualsiasi forma, sia pubblicità diretta che indiretta. Dall’anno successivo, il 2019, il decreto ha inoltre messo la parola fine alla comparsa dei loghi dei bookmaker negli stadi e sulle maglie di squadre blasonate come Inter, Milan o Juventus. È da quel momento in poi che le varie piattaforme hanno optato per investimenti rivolti a blog e sezioni news direttamente riconducibili a loro. Bonus senza deposito, promozioni di benvenuto e servizi particolari offerti all’utenza, come il caso dello streaming di alcuni eventi sportivi, rappresentano elementi utili per operare una scelta all’interno del vasto panorama dei bookmaker online.

Le FAQ relative al calcio e al mondo del calcioscommesse

 

  • Chi ha creato il calcio?

Il gioco del calcio, secondo le regole che si utilizzano anche oggi, risale al 1848 presso l’Università di Cambridge, storicamente si parla di De Winton e Thring come gli inventori dello sport oggi conosciuto. Diverso è il caso delle scommesse calcistiche, introdotte legalmente in Italia solo dal 1998.

  • Quando è nato il calcio?

La datazione esatta è difficile da stabilire soprattutto perché le regole sono variate anche ampiamente nel corso dei secoli. Rudimenti di questo gioco si potevano ammirare all’epoca degli antichi romani, che già in quel frangente erano soliti scommettere, ma anche in epoca medievale. È però necessario aspettare l’Inghilterra del 1800 per avere il calcio moderno.

  • Qual è stata la prima squadra di calcio?

Se si parla in termini generali, la prima del calcio moderno lo Sheffield FC, creato da Creswick nel lontano 1857. Spostando invece l’attenzione sul panorama italiano, la prima compagine nostrana è stata il Genoa, sorto nel 1892. È però stato necessario attendere la creazione del Totocalcio (1946) per prendere confidenza con il mondo delle scommesse sportive.

  • Chi è il miglior giocatore di calcio?

Si tratta di una domanda che da sempre suscita grande dibattito in tutto il mondo. Da un punto di vista storico, sono due gli individui considerati vere e proprie divinità del mondo del pallone: Pelè (di passaporto brasiliano) e Maradona (argentino), nonostante sia pressoché impossibile stilare una graduatoria tra i due. Passando ad epoche più recenti, è stata la coppia Messi-Ronaldo a dominare la scena per decenni vincendo tutto quello che era possibile vincere e stabilendo record su record. Anche in tal caso, tuttavia, risulta estremamente arduo stabilire chi dei due sia il migliore in termini assoluti. Si tratta di un interrogativo destinato a rimanere irrisolto, esattamente come per la rivalità tra Pelè e Maradona.

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