Lo US Open è l’abbreviazione dello United States Open Championship, uno tra i più prestigiosi tornei annuali di golf. Anche nel mondo del golf, al pari dell’universo tennistico, esiste la categoria Major, che nel tennis corrispondono ai celebri Grandi Slam. Sono in tutto quattro: Open Championship, Augusta Masters e PGA Championship sono gli altri tre.
La stagione professionistica del golf non è dissimile da quella del tennis anche nella sua strutturazione: non esiste infatti un unico campionato ma una serie di tornei, annuali, che hanno luogo in varie parti del mondo. Un insieme di tornei viene chiamato tour: esiste prima di tutto la suddivisione tra maschile e femminile ed in seguito una divisione su base geografica.
La fondazione dell’US Open risale al lontano 1895: per la precisione il 4 ottobre di quell’anno, dove al Newport Country Club (Rhode Island) si disputò la prima edizione di questo torneo. All’epoca le buche totali erano 36, con 4 giri di campo poiché il Country Club di Newport disponeva di un campo da nove buche.
Gli sfidanti furono 10 professionisti più un dilettante: a trionfare fu uno dei professionisti, l’inglese Horace Rawlins, che conquistò un montepremi di 150 dollari e una medaglia d’oro. Per diverse edizioni furono i golfisti britannici ad imporsi, grazie ad una lunga tradizione legata al golf in terra inglese: spicca su tutti lo scozzese Willie Anderson, capace di vincere il torneo statunitense per tre volte consecutive (dal 1903 al 1905).
Il moderno regolamento del torneo è diverso da quello di fine Ottocento, in primo luogo a partire dal numero di buche. Le scommesse sull’US Open rientrano tra le migliori quote sul golf ma è importante tener presente alcune variazioni che interessano le edizioni contemporaneo del torneo. Ad oggi, infatti, sono 72: il torneo è però itinerante, attraversando vari campi lungo tutti gli Stati Uniti.
Quelli che hanno ospitato più edizioni sono però pochi: l’Oakmont Country Club (con il record di 9), Baltusrol Golf Club (7), Oakland Hills Country Club (6), Pebble Beach Golf Links (6) e Winged Foot Golf Club (6). Su tutti questi campi le buche previste sono 72 e se al termine di queste vi è un pareggio tra due o più golfisti, il titolo viene assegnato mediante uno spareggio: fino al 2018 il playoff si teneva su un campo da 18 buche, nelle annate più recenti invece si è preferito la formula (decisamente più snella) delle due buche.
A variare è anche il numero dei partecipanti al torneo: in tutto sono 156 gli aspiranti campioni. Le qualificazioni si snodano attraverso due fasi: la prima è locale, in tutti gli Stati Uniti, mentre la seconda è divisa in sezione e si tengono su campi statunitensi, europei e giapponesi. Non tutti i golfisti sono però chiamati a partecipare alle qualificazioni: ricevono di diritto un pass coloro che hanno trionfato nelle ultime 10 edizioni, oltre che i vincitori di una lista di tornei parte del PGA Tour.
Nel caso del golf, i mercati a disposizione non sono tanti quanto quelli dedicati al calcio, ad esempio, al tennis o al basket. Sono numericamente molto ridotti, ragion per cui la scelta di un bookmaker passa necessariamente da questo elemento: quali sono le piattaforme che offrono quote per le scommesse golf US Open? È sufficiente questo interrogativo per restringere notevolmente la cerchia delle papabili piattaforme. Ancora più arduo è trovare siti di scommesse capaci di offrire promozioni dedicate al golf, ragion per cui può essere interessante utilizzare e adattare quelle normalmente offerte dal bookmaker: ne sono un esempio il bonus senza deposito o il bonus multipla.
La giocata antepost resta la principale indiziata per le scommesse golf: si tratta di pronosticare il vincente US Open 2023 individuando il nome nell’elenco dei 156 giocatori che partecipano ogni anno. Ovviamente la cerchia dei papabili trionfatori è molto più ristretta, anche se il golf è una tra le poche discipline sportive in cui gli outsider possono imporsi più agevolmente, contrariamente al tennis ad esempio, dove questo accade molto più raramente.
L’US Open 2023 mette in palio un montepremi da record, 20 milioni di dollari, ed i golfisti di tutto il mondo sono pronti a darsi battaglia per la conquista del prestigioso titolo. Rickie Fowler, californiano classe 1988 è tra gli indiziati per il successo finale, ma Wyndham Clark e Zander Schauffele non sono distanti e potrebbero ambire al colpo grosso.
Leggermente inferiori le chance di Rory McIllroy, atleta dell’Irlanda del Nord. L’unico italiano presente in lista è Francesco Molinari, torinese classe 1982. Nel mondo del golf italiano è sicuramente tra gli atleti più vincenti, nonché unico azzurro ad aver trionfato in un major: il 22 luglio 2018 ha conquistato l’Open Championship, il più antico dei quattro.
Spulciando l’albo d’oro US Open dalla fondazione al 2022, non può non balzare all’occhio la nazionalità dei trionfatori: nella stragrande maggioranza dei casi si è assistito ad un avvicendamento tra statunitensi e scozzesi, anche se questi ultimi hanno dominato solo fino al 1910. In seguito, quasi solo atleti a stelle e strisce sono riusciti ad imporsi in questo torneo, con rare eccezioni. Nel 1965 si è imposto per la prima volta un giocatore sudafricano, Gary Player, mentre è stato necessario attendere fino al 1981 per la prima vittoria di un australiano, David Graham.
L’Irlanda del Nord è stato l’unico paese, a parte Scozia e USA, ad aver conquistato per due edizioni consecutive il titolo: nel 2011 con Graeme McDowell e nel 2011 con Rory Mcllroy. Andando invece in un’epoca più vicina, Spagna (2021, con Jon Rahm) e Inghilterra (con Matt Fitzpatrick) hanno trionfato nelle ultime due edizioni: nel caso in cui l’edizione 2023 sia vinta da un atleta non statunitense, sarebbe un record storico.
Spesso si associa il calcio allo sport meglio pagato al mondo: questo può essere vero ma solo in relazione ad una percentuale molto bassa di atleti, così come per il tennis. Il basket, nello specifico l’NBA, è tra gli sport più redditizi e lo stesso vale per il golf, tanto per il settore maschile quanto quello femminile.
Contrariamente alla maggior parte delle discipline sportive, per cui l’introito principale deriva dalla pratica dello sport, nel caso del golf la stragrande maggioranza degli sportivi guadagna insegnando o gestendo un proprio circolo privato. Anche in questo caso non mancano le sponsorizzazioni, ma la percentuale di atleti in grado di mantenersi con queste e i premi vinti è molto bassa. Questi dati balzano all’occhio osservando la classifica di Forbes degli sportivi più pagati: ai primi posti giocatori di calcio e basket, seguono il tennis, il football e poi il golf: Tiger Woods, con oltre 68 milioni di dollari nel 2022, ne costituisce un esempio.
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