Gio 25 Marzo 2021

Il metodo Kelly per le scommesse sportive

Non tutti gli scommettitori seguono il cuore e l’istinto per piazzare la giocata che pensano vincente. Capita piuttosto che, specie se parliamo di professionisti, l’uso di criteri, più o meno matematici, sia molto frequente. Scopriamo oggi insieme il metodo Kelly per le scommesse sportive. In cosa consiste?

Chi era Kelly e in cosa consiste il suo metodo

John Larry Kelly jr. era uno studioso di Princeton che negli anni ’50pubblicò alcuni studi rivelatesi poi cardine nella gestione del portafoglio degli investimenti. Si trattava per lo più di formule matematiche mediante le quali teorizzava quale fosse la porzione ottimale del proprio budget da impiegare in ogni singolo investimento. L’applicazione al betting è venuta ovviamente dopo, ma non poi così tanto, e grazie a lui oggi è possibile calcolare quale sia la cifra ottimale da scommettere in ogni scommessa singola.

Ma come si fa? Bene, partiamo da un ragionamento molto semplice. Se si scommette troppo si aumenta il rischio, se la puntata è bassa lo sarà anche la vincita.
Per ricavare il massimo profitto è necessario stimare la probabilità reale di riuscita della scommessa. È molto importante che questa stima sia più precisa di quella del bookmaker perché da ciò dipende il successo dal criterio di Kelly.
La puntata ottimale è espressa da una percentuale del proprio bankroll: per calcolare l’importo della  puntata, è necessario quindi conoscere la quota proposta sull’evento dal bookmaker (Q) e determinare con precisione la probabilità (P) che il proprio pronostico risulti vincente .
La formula di Kelly :
 % del bankroll da scommettere sull’evento = (Q x P-1) / (Q-1)
ossia
(((Quota x (Probabilità/100)) – 1) / (Quota – 1)) x 100

Mettiamo in pratica il metodo Kelly

Non sono molti gli amanti della matematica, ma il metodo che abbiamo appena visto risulterà più semplice con un esempio pratico.

Prendiamo il derby della capitale e ipotizziamo per Lazio-Roma le seguenti quote:

1 @2.00
X @3.50
2 @ 3.15

Supponiamo però che a ridosso della partita l’assenza di molti giocatori importanti della Lazio faccia vacillare la convinzione su quella quota: forse una quota a 2.00 per la vittoria casalinga (corrispondente ad un 50% di concrete possibilità di vittoria) inizia a risultare troppo ottimistica e decidiamo che la Roma possa avere almeno il 60% di possibilità di portare a casa l’intera posta. Percentuale che corrisponderebbe ad una quota pari a 1,65 (data dall’operazione 100/60).
La discrepanza tra 2.00 e 1.65 , col criterio di Kelly, è sfruttabile matematicamente: supponendo che il nostro bankroll scommesse ammonti a 1000 euro, la formula va così applicata:
Kelly% = (2.00×60%-1 / 2.00-1) = 0.2%

Se le nostre intuizioni e i nostri calcoli sono corretti 20€ sulla vittoria della Lazio sembra la cifra ottimale da puntare.

Sebbene il metodo Kelly si presenti come uno degli strumenti più interessanti per la gestione, il mantenimento e lo sviluppo del proprio portafoglio scommesse bisogna considerare che la buona riuscita di questa formula è legata alla capacità di stimare con precisione l’esatta probabilità percentuale che un determinato avvenimento si verifichi.

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