Gli Europei di Germania hanno visto trionfare la Spagna in finale: Morata ha alzato il titolo numero 4 per gli iberici, che diventano di diritto la nazionale che ha vinto di più a livello europeo. La Roja è riuscita ad imporsi sull’Inghilterra, che invece vanta il triste primato delle due finali consecutive perse. Nel 2021 la sofferenza inglese fu probabilmente ancora maggiore considerando il palcoscenico, cioè lo stadio di Wembley.
Quest’anno il CT Southgate ci ha riprovato ma si può ammettere il fallimento anche sul piano del gioco. L’arrivo fino alla finale, in realtà, è stato possibile spesso grazie a giocate dei singoli che hanno svoltato i match, come nel caso di Bellingham. È mancato il gioco di squadra e meccanismi tattici fluidi, nonostante la continuità sotto il profilo tecnico. Esattamente questi elementi sono stati senza dubbio tra i punti forti della spedizione spagnola, capace inoltre di creare un sapiente mix tra gioventù ed esperienza. Yamal, tra i giocatori più dinamici sul fronte offensivo, ha iniziato l’Europeo a 16 anni, solo per fare un esempio.
A prescindere però dal risultato visto in campo, gli Europei sono stati un successo di pubblico tanto in Germania, con stadi praticamente sempre sold-out, quanto tra chi si è dovuto accontentare di vedere in televisione i match. Un modo per rendere l’esperienza ancora più interattiva è stato sicuramente il fantacalcio europeo. Il classico si ha in corrispondenza del campionato di Serie A, strutturato perciò su una competizione molto più lunga, ma con le dovute accortezze, può essere applicato anche per una manifestazione più breve, come in questo caso.
È un gioco che rientra nella categoria del fantasport legato al calcio. Chi prende parte a questo passatempo si diletta a creare una squadra formata da giocatori che realmente militano nella competizione che si tiene in considerazione. In Italia il più gettonato riguarda senza dubbio la Serie A, ma il gioco si può senza dubbio applicare anche a manifestazioni come Champions League, Mondiali o Europei. Nella penisola il numero di appassionati è in costante aumento e si stima che i fantallenatori superino il record dei 6 milioni, un numero ben maggiore rispetto a quelli che effettivamente praticano calcio (stimato in 4 milioni di persone).
Il gioco è tutto sommato di recente invenzione e lo si deve a Riccardo Albini, un giornalista italiano, che nel 1990 lo pubblicò per la prima volta. In realtà, però, a voler essere precisi, egli si ispirò ad un gioco già esistente e molto simile, basato sul baseball (chiamato Fantasy Baseball). A contribuire alla popolarità innegabile di questo passatempo è impossibile non menzionare la Gazzetta dello Sport, che dal 1994 in avanti ha dedicato intere pagine al calcolo dei punteggi per le fantasquadre. Il primo anno si stimò una partecipazione di circa 10mila appassionati ma ben presto si toccò quota 70mila, con numeri sempre ad aumentare. Ad oggi si è invece creata la sua forma in digitale, così che i punteggi vengano calcolati automaticamente: dal 2022 assume il nome di Fantacampionato ed è sempre legato alla Gazzetta dello Sport.
La variante europea, disponibile tanto per la Champions League quanto per l’Europa League, sono entrambe sotto l’egida della UEFA. Il regolamento è quasi del tutto identico al Fantasy Premier League inglese. L’attribuzione dei punteggi si basa sulle prestazioni dei giocatori che si hanno in squadra e che hanno realmente giocato il turno di campionato. La rosa complessiva si compone di 15 calciatori ed i moduli che possono essere selezionati sono i classici che fanno parte del calcio.
La rosa si compone di 25 giocatori, anche se esistono varianti per cui la cifra totale si abbassa. Il momento cruciale e quello più atteso da tutti gli appassionati è però quello che precede l’inizio del campionato e riguarda l’asta. Il primo paletto da fissare riguarda il budget, solitamente espresso in fantamilioni. Il limite è molto variabile: solitamente 260, ma si può arrivare fino a 1000. È importante aver presente che il calciomercato reale ha un peso sulla campagna del fantallenatore. Nel caso in cui un proprio giocatore sia infatti ceduto in un paese estero, si è obbligati alla cessione al valore di acquisto del calciatore. Si ha invece un deprezzamento nel caso vada in serie minori.
In seguito, è possibile scorrere facilmente online l’elenco di tutte le situazioni che permettono di attribuire o perdere punti. Alcuni esempi: +3 punti sono dati solo in relazione a un gol messo a segno o un rigore parato; -3 punti si attribuiscono in caso di un rigore sbagliato, si scende invece a -2 nel caso di un’autorete.
Nella versione 2024 del Fantaeuropeo si ritrova la figura del vice allenatore, normalmente assente. Si tratta di un volto noto del calcio che può essere scelto dall’utente: le opzioni sono in questo caso legate ai nomi conosciuti di opinionisti e commentatori italiani come Trevisani, Pardo, Di Marzio e Rossini. Egli potrà consigliare un calciatore da schierare in ogni partita, ma la scelta se inserirlo o meno nell’undici titolare è solo dell’allenatore. Oltre a mettere in campo la formazione per ogni match, ogni utente intenzionato a partecipare al Fantaeuropeo è stato chiamato a fare una serie di pronostici. Il primo a proposito del vincente della manifestazione, il secondo in relazione al capocannoniere e il terzo riguardante i singoli gironi. Si tratta di passaggi importanti perché, in caso di successo finale, forniscono effettivamente punti in più al fantallenatore.
Il FantaEuropeo, così come il fantacalcio generale o altri esempi ad esso ispirato (come può essere il caso del FantaSanremo), prevede che il singolo utente partecipi alla classifica generale, quella cioè che riguarda tutti gli iscritti alla piattaforma. Esiste però la possibilità di creare anche leghe proprie e consentire solo ad alcuni l’accesso, per limitare la competizione a una ristretta cerchia di amici. Rispetto al fantacalcio tradizionale, l’attribuzione dei voti viene meno e la creazione del punteggio si basa interamente sui bonus, con un funzionamento che è molto simile al Fantasanremo, dove bonus e malus contribuiscono al posizionamento dei singoli cantanti (o squadre, in questo caso).
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