Mar 28 Gennaio 2020

VAR quando può intervenire e come funziona?


Da quando è stato introdotto il VAR il suo impatto durante le partite è cresciuto sempre più. Se da una parte al momento del gol c’è un attimo di esitazione da parte dei tifosi dall’altra ha ridotto notevolemente i frequenti errori arbitrali che capitavano nell’era pre-VAR.

I numeri però sono positivi, dalla sua introduzione il VAR è stato utilizzato in 397 incontri con 2023 silent check e 121 decisioni arbitrali cambiate. In questi casi nel 74% dei casi è stata cambiata la decisione iniziale dell’arbitro, quindi sbagliata, e nel restante invece è stata confermata.

Ma quando può intervenire il VAR in che situazioni?

Secondo il protocollo proposto dallo IFAB, International Football Association Board, l’unico ente preposto il VAR può intervenire quando:

  • in caso di GOL: prima della convalida della rete il VAR controllerà:
    • eventuali fuorigioco
    • eventuale uscita del pallone dal rettangolo di gioco
    • che la palla abbia effettivamente superato la linea di porta
    • evenutali falli commesse durante l’azione che ha portato al gol
  • in caso di calcio di rigore: prima della convalida del rigore il VAR controllerà:
    • eventuali fuorigioco
    • se il fallo è stato commesse all’interno dell’area di rigore
    • eventuale uscita del pallone dal rettangolo di gioco
    • se è stato commesso un fallo
  • in caso di fallo grave o violenze: 
  • scambio di identità:
    • può essere segnalato in caso l’arbitro si confonda e ammunisca un altro giocatore

Questi sono gli unici casi in cui il VAR può intervenire.

Tutte queste situazioni vengono comunque riviste dal VAR anche quando sembra non esserci dubbi sulla validità dell’azione, il controllo però chiamato Silent Check, verifica la regolarità delle azione senza interrompere il gioco e avviserà l’arbitro solamente nel caso in cui ci siano dei dubbi.