Dom 2 Luglio 2017

La formazione delle quote nelle scommesse

Prima di addentrarci nel mondo delle scommesse è interessante cercare di capire come i bookmakers determinano le quote per le scommesse su un qualsiasi evento.

Per facilità di ragionamento prendiamo come esempio il gioco del calcio e mettiamoci nei panni del bookmaker che deve stilare le quote per la seguente partita Milan – Roma.

In base alle statistiche sulle due squadre (vittoria in casa, pareggi in casa, sconfitte, punti in classifica, stato di forma dei giocatori, motivazioni della squadra, gol fatti, gol subiti) ed altri fattori che è inutile elencare ai fini del ragionamento, i quotisti dei bookmakers determinano la probabilità di ogni evento, ad esempio attribuendo:

  • Vittoria del Milan 40%
  • Pareggio 32%
  • Vittoria della Roma 28%

e sulla base di queste percentuali il “picchetto tecnico” o tabella delle quote di probabilità di uscita, moltiplicando l’inverso della percentuale di probabilità di uscita per 100 in questo modo:

  • Vittoria del Milan: Quota= 1/40*100 = 2,5
  • Pareggio: Quota= 1/32*100 = 3,125
  • Vittoria della Roma: Quota= 1/28*100= 3,571

Nella realtà le quote offerte ai giocatori non saranno queste in quanto se la distribuzione delle giocate sui vari segni è esattamente quella calcolata nella determinazione del picchetto il bookmaker non avrebbe nessun guadagno.

Su 100 giocatori che punteranno 1 euro ciascuno infatti, se 40 punteranno sulla vittoria del Milan, 32 sul pareggio e 28 sulla vittoria della Roma il bookmaker incasserà in totale 100 euro ma qualsiasi segno uscirà dovrà pagare 100 euro di vincita qualunque sia l’esito dell’incontro e quindi non avrebbe nessun guadagno.

Di conseguenza prendendo come riferimento il picchetto tecnico ciascun bookmaker formulerà un suo picchetto delle quote che dovrà tener conto anche del suo guadagno e quindi ogni quota dovrà essere minore di quella stabilita nel picchetto tecnico.

Un picchetto delle quote considerando l’esempio sopra potrà essere di questo tipo:

Picchetto delle quote
Vittoria Milan 2,4
Pareggio 2,9
Vittoria Roma 3,3

E’ questo un picchetto delle quote già molto buono, ma considerando che molti bookmaker operano in regime di “oligopolio” sicuramente vedremo picchetti molto più sfavorevoli ai giocatori.

Per vedere la “bontà” delle quote offerte da un bookmaker basta sommare l’inverso delle quote e moltiplicare il risultato per 100. Tanto più il valore è maggiore di 100 tanto più il picchetto è sfavorevole al giocatore. Viceversa se il valore fosse inferiore a 100 si avrebbe una “scommessa sicura“, impossibile da realizzare presso un solo bookmaker nello stesso istante.

Nell’esempio sopra la somma degli inversi delle quote moltiplicato per 100 è uguale a: (1/2,4 + 1/2,9 + 1/3,3)*100 = 106,45.

Nel continuare la trattazione sulla formazione delle quote passiamo alla loro dinamica per capire come e perchè le quote presso un singolo bookmaker variano nel corso del tempo.

Il risultato esatto come base per la determinazione delle quote

Se è vero che i quotisti possono scegliere determinate quote per i valori dei vari segni 1, x, 2 in realtà non determinano le quote manualmente anche perchè con tutti gli eventi sportivi che si disputano ogni giorno, determinare tutte le quote per le varie partite e mercati sarebbe impensabile. In realtà si avvalgono di algoritmi, più o meno personalizzati.

A titolo esemplificativo vi riportiamo un algoritmo molto diffuso, la distribuzione di poisson per le partite di calcio dal quale poi generano quote sottraendo alle probabilità calcolate il loro profitto (allibramento), quote che poi verranno modificate in base alle puntate pervenute per mantenere il loro asset in attivo.